Teleindicatori



Orologio del campanile di Pesariis

I primi teleindicatori di binario a palette, fanno capolino a metà degli anni '50 in alcune Stazioni delle Ferrovie dello Stato tra cui Genova Piazza Principe,
Il cuore fondamentale del sistema è costituito dal cosiddetto "Gruppo di Informazione" che consiste in un un'incastellatura di alluminio dotata di aggancio con all'interno un rullo a 40 o 60 fori (40 per l'alfabeto standard, 60 per le applicazioni internazionali o gli aeroporti) sul quale sono montate delle palette in materiale plastico con un singolo carattere serigrafato. Il lato posteriore e quello anteriore hanno dei caratteri stampati, che vengono mostrati in combinazione. Attraverso un sistema di ritenuta, vengono mostrati entrambi i lati delle palette.
Il rullo viene fatto ruotare (ora orizzontalmente, nelle prime versioni verticalmente) a seconda dei modelli, da un motore in corrente alternata a 48V e comandato tramite opportune circuitazioni elettroniche a 12V in corrente continua o da un motore passo-passo e la paletta superiore rimane trattenuta in alto, mostrando il carattere corrispondente ottenuto dalla composizione della paletta superiore e di quella inferiore.

Schema di un display:
- Gruppi di informazione per teleindicatore a palette da 100 mm (sinistra), 60 mm (centro) e 35 mm (destra)
- Palette per gruppo di informazione per teleindicatore a palette
- Nelle versioni più vecchie, il sistema funzionava, analogamente ai circuiti telefonici, ad impulsi dove ogni impulso corrispondeva allo spostamento di una paletta, mentre in quelle più moderne, la gestione è fatta tutta attraverso un protocollo seriale. Sono presenti vari moduli a seconda delle informazioni da mostrare, ma tutti di larghezza predefinita.
- Tutti i moduli sono disponibili da 35 mm, da 60 mm e da 100 mm, dimensione che corrisponde all'altezza delle singole lettere, a seconda della distanza di visibilità richiesta, che varia tra 1 e 18 metri per la versione da 35 mm, tra 3 e 30 metri per la versione da 60 mm e tra 5 e 65 metri per la versione da 100 mm.

Design di Gino VALLE.

Successi ottenuti tra gli anni ‘50 e ’60.

L’aeroporto di Fiumicino, di Los Angeles, di New York, di Milano, di Cicago, di Washington (nel nuovo aeroporto della capitale U.S.A. era l’unico impianto non prodotto in America), Le Bourget di Parigi e l’aeroporto intercontinentale di Tokio, si dotarono di teleindicatori Solari per le partenze. Si dotarono di teleindicatori le stazioni ferroviarie di Liegi, Genova, Palermo, Lubiana, Milano, Varsavia, Torino e Parigi.